a coloro che si stanno chiedendo dove è finito Spicchiodiluna….lascio solo questo indirizzo: http://www.esteriblog.it
prometto di recuperare nei prossimi giorni. E’ stato un periodo assai pieno di eventi 🙂
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prometto di recuperare nei prossimi giorni. E’ stato un periodo assai pieno di eventi 🙂
Pubblicato in Diario
Oggi è la giornata per le Pari Opportunità. In verità, potrebbero definirla la giornata di Maggiori Opportunità per le Donne. Come lascia pensare il sito web http://www.webalfemminile.it
Non pensate male.
Io per prima sono donna e lotto ogni giorno per affermarmi in quanto essere umani, a volta anima e a volto corpo. Però dopo anni di studi sul Gender, ho maturato la mia modesta opinione. Gli studiosi hanno tirato fuori le definizioni più disparate nel tentativo di rendere l’opinione pubblica mondiale più sensibile al tema e di farle capire che esso deve essere visto in una visione più ampia che va oltre la vita delle donne e chiama in causa tutta una serie di equilibri fra i due sessi, quegli equilibri che fanno girare il mondo! Eppure, alla fine siamo tutti caduti in errore considerando questi argomenti come un concetto politically correct che nasconde in realtà le teorie femministe del “Women’s power” (per dirla alle Spice Girls!!!). E, la mia impressione è che parte la manifestazione di oggi un poco ci casca. Perché il rischio di un simile approccio è che si alterino (anche se forse lo sono già) gli equilibri fra uomo e donna. E se il risultato è una società dove prevalgono i single alle coppie perché si fa gara a chi è più indipendente e si finisce per avere paura l’uno dell’altra beh, io sono un po’ spaventata. Leggevo ieri un articolo che riportava un caso, per me significativo: in Germania sono nati palazzi abitati solamente da donne, e sono già a centinaia quelle che hanno aderito. Se da una parte colma(idea ammirevole tra l’altro!) un vuoto momentaneo derivante dalla solitudine, a volte amplificata dalle città anonime e globalizzate in cui viviamo, d’altra parte mi mette in crisi i miei punti fermi e cioè che gli esseri umani tendono naturalmente ad accoppiarsi e a compensarsi l’un l’altra.
Tornando al Bel paese, nessuno mette in dubbio che, soprattuto sul piano lavorativo, la donna non venga debitamente considerata. Oggi, da noi molte donne devono ancora scegliere fra figli o lavoro e questo non per eccessive ambizioni professionali ma perché il datore di lavoro ti chiede di scegliere.
Ecco, mi chiedo se in Italia, dove siamo ancora un passo indietro è possibile “emancipare la donna”, sradicare quella mentalità maschilista che a volte prende il sopravvento e magari parlare di pari opportunità per tutti, uomini e donne indistintamente a effetti collaterali….
P.S. Per Pari Opportunità, e qui dirò una cosa forse scontata, intendo la possibilità di scegliere data indistintamente a tutti.
Pubblicato in Diario, Donne, Giovani
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volevo un tuo parere. Con l’avvicinarsi delle lezioni i miei rapporti con l’altro sesso vengono compromessi da divergenze politiche.Ma è possibile?
Ste.
Pubblicato in Sibilla risponde
Pare che lo scorso settembre sia partito un nuovo progetto, dice The Economist di questa settimana.
Il progetto si chiamerebbe Explaining Religion (vedi foto piuttosto eloquente!!!) che sarebbe il più vasto progetto mai messo in piedi con la partecipazione di 14 università e una schiera di “scienziati” di ogni disciplina: dalla psicologia all’economia. Il giornale commenta dicendo che si tratterebbe dell’ultima moda che vede oramai sempre più la scienza mettere il naso negli affari di Dio.
Pubblicato in Democrazia, Guerra e Pace, Ricerca
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Mentre oggi si riportano su tutti i quotidiani le cifre dei soldati americani che sono morti in Iraq dall’inizio della guerra (pare siano 4000), vorrei spostare l’attenzione su Reporter Without Borders che invece ha pubblicato in questi giorni un rapporto molto dettagliato sulla situazione dei giornalisti in Iraq.
Si parla di centinaia di giornalisti in esilio forzato in cinque anni dall’inizio dell’invasione americana.
La maggior parte di questi giornalisti è fuggita in Giordania o in Siria, dopo aver ricevuto minacce o tentativi di morte. Centinaia stanno cercando di vivere una vita normale e di nuovo a Damasco o ad Amman, o, in alcuni casi, nelle città in Europa e Nord America.
“Questi giornalisti sono al sicuro dopo essere fuggiti all’inferno iracheno, il paese al mondo più pericoloso per i media”, ha detto l’organizzazione sulla libertà di stampa. “Ma l’esilio non significa la fine del loro problemi. La maggior parte dei giornalisti fuggiti non trova lavoro. Molti sono costretti ad abbandonare il giornalismo. Tutti o quasi tutti di loro vivono di mano in bocca, da soli o con le loro famiglie”.
Le minacce arrivano da milizie sciite e sunnite, da Al-Qaeda, da parte delle autorità, compresa la polizia, e dalle forze di coalizione. Un totale di 210 giornalisti e collaboratori dei media sono stati uccisi dal marzo 2003. Il ministero degli interni iracheno ha avviato indagini nei loro morti, ma solo un numero ristretto di queste indagini h portato ad arresti.
Mi piacerebbe sapere invece come se la passano i giornalisti stranieri….non credo che tutti stiano rinchiusi in albergo a Baghdad tutto il tempo 🙂
Pubblicato in Democrazia, Legalità, Mondo Arabo
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